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Renate Bertlmann, Discordo Ergo Sum

Le acuminate rose di Renate Bertlmann trafiggono l'inconscio collettivo

Nel 2019 il Padiglione austriaco della Biennale Arte di Venezia ha ospitato, per la prima volta nella sua storia, la personale di un'artista donna. Protagonista, la viennese Renate Bertlmann, che da 50 anni nelle sue opere, spesso ironiche e provocatorie, indaga le relazioni tra i sessi affrontando temi come la pornografia, la sessualità, la violenza, l’eros e le gerarchie. Bertlmann ha sviluppato un'installazione dedicata al concetto "Discordo Ergo Sum". Una riformulazione del principio cartesiano "Cogito Ergo Sum" che esprime la sua rivolta al predominio della ragione, confermata dall'imponente scritta "Amo Ergo Sum" che campeggia sul frontale del padiglione. Il giardino interno è interamente occupato da una parata di 312 rose trafitte da acuminati dardi, un'altra chiara espressione dell'approccio sovversivo di Renate Bertlmann, temperato da una buona dose di ironia: una pratica artistica basata, insomma, sulle contraddizioni.

Come scrive Beatriz Colomina nella presentazione della mostra, "è come se l'artista avesse istintivamente trafitto l'inconscio represso del luogo. Per un momento ora tutto si riversa in superficie, con tutta la sua forza d'attrazione e minacciosità. Il sangue, che crea il terreno dei Giardini e che ha dato nuovo slancio alla politica nazionale e di genere, si presenta ora come opera d'arte e ci costringe a riflettere".

Bertlmann si appropria dell'arsenale dei simboli sociali, li forza e li sovverte da un punto di vista femminista facendo coesistere, oscillare e percepire le contraddizioni come espressioni della varietà e pluralità umana. Dalla due proiezioni basilari dell'io dell'artista, quella che ama e quella che oppone resistenza, si costituisce un'area di transizione in cui le incongruenze convergono, gli opposti si alternano, le dicotomie e le gerarchie si mettono in movimento. In questa sfera generata dall'interazione di intensità concettuali, estetiche e materiali, diviene sperimentabile una tensione di fondo persuasiva, che da un lato mostra la criticità degli sviluppi globali come fenomeno individuale e socio-politico e dall'altro evidenzia il potenziale di trasformazione dell'arte in contesti estetico-percettivi e socio-politici.


Il sito di Renate Bertlmann

La pagina di Renate Bertlmann su Instagram

"Artist Interview: Renate Bertlmann", Tate, settembre 2015

Bridget Read, "Radical Feminist Artist Renate Bertlmann Exhibits Dildos in Dresses at Her First Solo Show Stateside", Vogue, 1° aprile 2019

Barbara Libert, "In the Studio. Renate Bertlmann: The aesthetics of my work leads into a trap", Collectors Agenda

(machebellezza.com, ottobre 2019)

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