Diego Dattola, il volto seducente e sfuggente della società liquida
'Mente liquida', il titolo dell'opera di Diego Dattola selezionata per il Premio Arte 2019, è una chiara citazione del concetto di società liquida ideato dal sociologo polacco Zygmunt Bauman. È un volto in cui si mescolano sensualità e inquietudine, quasi smaterializzato dall'effetto mosso, contornato da una serie di 0 e 1, gli elementi del codice binario che è alla base del linguaggio dei computer.
La metafora della liquidità, da quando Bauman l'ha coniata, ha segnato i nostri anni ed è entrata nel linguaggio comune per descrivere la modernità in cui viviamo. Individualizzata, privatizzata, incerta, flessibile, vulnerabile, nella quale a una libertà senza precedenti fanno da contraltare una gioia ambigua e un desiderio impossibile da saziare. "La modernità fluida è l'epoca del disimpegno, dell'elusività, dell'evasione facile e dell'inseguimento senza speranza. Nella modernità liquida, a dominare sono i più elusivi, quelli liberi di muoversi senza dare nell'occhio", scrive Bauman in 'Modernità liquida'.
I visi di Dattola sono figure familiari, seducenti, e allo stesso tempo estranee, inquietanti. Un'ambiguità esperienziale che si ritrova ogni giorno per le strade della città, nell'ambivalenza postmoderna dello straniero. È uno straniero che ha due facce, come osserva Bauman nel suo libro 'La società dell'incertezza': "Una è seducente perché è misteriosa e attraente: promette gratificazione senza chiedere nessun patto di lealtà. È la faccia delle opportunità infinite, di esperienze piacevoli mai provate e di avventure sempre nuove. Anche l'altra faccia è misteriosa, ma è portatrice di un mistero sinistro, minaccioso e intimidatorio. Entrambe le facce appaiono indistinte e sono visibili solo per metà. Occorre uno sforzo per decifrare chiaramente i connotati della faccia che ci appare, uno sforzo interpretativo, che attribuisca un significato. È compito dell'interprete fissare un significato, ricomporre la fluidità delle impressioni in sensazioni di piacere o di paura. In seguito queste sensazioni si coagulano e solidificano in una immagine dello straniero, un'immagine che sarà contraddittoria e ambigua proprio come le sensazioni che l'hanno generata".
Il sito di Diego Dattola
La pagina di Diego Dattola su Instagram
(machebellezza.com, novembre 2019)